"ICT Security" Editoriale (n.°33, aprile 2005): Il Phishing
Una riflessione sul problema informatico simbolo di questi mesi...
Non è una vulnerabilità in senso stretto, ma è un fenomeno diventato
sempre più rilevante in questi mesi: parliamo del phishing. Il phishing
è un problema tanto più critico quanto più bassa è la conoscenza
informatica da parte dell’utente.
Non entreremo nel dettaglio del problema rimandando il lettore piuttosto a http://www.ngssoftware.com/papers/NISR-WP-Phishing.pdf
dove è reperibile una guida sull’argomento molto completa, diciamo solo
che sono tutte tecniche che si giocano sulla buona fede dell’utente di
un servizio informatico, un tentativo serializzato di truffa per rubare
l’identità digitale agli utenti.
Gli informatici professionisti
molto difficilmente cadrebbero in una di queste trappole e possono
sottovalutare il problema se sopravvalutano le competenze dei propri
utenti.
Vittime secondarie del phishing sono gli esperti di
comunicazione delle aziende che paradossalmente avrebbero le competenze
migliori per contrastarlo ed i curatori dei siti internet che devono
giornalmente confrontarsi con il rischio che il layout di qualche loro
creazione sia clonata per tentare di truffare qualche utente.
Vogliamo prendere spunto da questo problema per fare due riflessioni:
la prima legata alla consapevolezza di avere una propria identità
digitale e della relazione tra questa e l’identità del “mondo reale”. A
parte gli utenti informatici esperti, pochi sono a conoscenza di quello
che si può fare di dannoso nel “mondo reale” assumendo l’identità
digitale altrui e la mancata riservatezza della password o l’inserire
con leggerezza in una form username e password, sono due facce dello
stesso problema. I fornitori dei servizi presi di mira dovrebbero avere
interesse a sviluppare questa awareness proprio per difendere i propri
interessi. A questo proposito va citata una circolare inviata dalla
Polizia postale all’ABI per invitare le banche ad avvertire i propri
clienti di non digitare i propri codici personali nel caso dovessero
ricevere questo tipo di e-mail. http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/cartedicredito/truffa_mail.htm
L’altra
riflessione è legata ai possibili sviluppi delle tecniche di phishing.
Un’evoluzione potrebbe non essere legata al tentativo di truffare
l’utente, ma di poterne condizionare il comportamento con dei messaggi
occulti. Potrebbero essere inseriti all’interno ad esempio di filmati
flash dei fotogrammi o dei messaggi che spingano le persone a
modificare il proprio pensiero o comportamento. Data la difficoltà di
risalire agli autori delle animazioni, il senso di potenziale impunità
potrebbe tentare qualcuno a percorrere questa strada. Se vi sembra la
trama di un film pensate anche che nessuno di noi pensa di poter essere
vittima del phishing, ma le statistiche sul numero delle truffe non
sono d’accordo.