"Non c'è
alcuna relazione tra il worm Nimda e i tragici fatti dell'11
settembre". Questo quanto dichiara Rodolfo Rosini, CEO
di E*MAZE, specialista italiano della Internet security. "Contrariamente
a quanto è stato riportato da alcuni mezzi di informazione
non vi è alcuna relazione tra la diffusione di Nimda
e quanto è successo nei giorni scorsi a New York. Lo
stesso FBI non ha fatto alcuna dichiarazione in merito, e tra
gli attacchi dei gruppi islamici non vi è alcuna prova
di scrittura di virus o worm".
"Durante l'attacco dell'11 settembre scorso infatti
non è stata rilevata alcuna attività di cybercrimine
da parte islamica, che pure si temeva potesse accadere, e
nemmeno dopo è successo nulla che potesse mettere in
relazione i due eventi", conclude Rosini. "Lo stesso
NIPC - National Infrastructure Protection Center - ha rilasciato
un bollettino dicendo che eventuali attacchi informatici sarebbero
potuti venire in risposta all'attentato da parte di cybervigilante
incontrollati."
Per quanto riguarda Nimda, spiega ancora Rosini, "il
worm utilizza gli stessi modi di propagazione di Code Red,
oltre ad altri metodi nuovi per un worm, sfruttando una serie
di bachi presenti nel sistema operativo Windows." Sul
sito di E*MAZE, www.emaze.net, è già oggi disponibile
per tutti i clienti dell'azienda un security check in grado
di rilevare la vulnerabilità al worm e l'eventuale
infezione subita.
E*MAZE, allo scopo di garantire la sicurezza, persegue il
massimo rigore nella sua politica di informazione tecnica
e ritiene che essa non debba essere influenzata dalla comprensibile
emotività dei recenti tragici avvenimenti.
Approfondimenti disponibili
Descrizione dettagliata del worm Nimda
http://www.cert.org/advisories/CA-2001-26.html
Bollettino del NIPC
http://www.nipc.gov/warnings/advisories/2001/01-020.htm
http://www.nipc.gov/warnings/advisories/2001/01-021.htm
|